giovedì 20 aprile 2017

Più della vergogna la casta teme l'esempio

Non temono la vergogna, lo abbiamo visto oggi con l'epilogo (mi auguro!) della vicenda politica di Augusto Minzolini. Qualche settimana fa in Senato la casta non si era vergognata di violare la legge Severino, pur di assicurargli complice protezione. Oggi i partiti hanno accettato le "dimissioni volontarie" del senatore pregiudicato. Arrivate per fortuna in tempo ad evitare un nuovo triste primato, il primo Senatore della Repubblica in carica, "affidato in prova al Servizio sociale".
Vergogna nuova che non avrebbe certo coperto gli scandali precedenti di cui le nostre istituzioni sono vittime. 

Parlamento che ha visto tra i suoi banchi criminali comuni e mafiosi condannati, presidenti di commissione patteggiare e scontare agli arresti domiciliari la loro condanna. E così via, sino ad arrivare alla madre di tutte le vergone, Silvio Berlusconi, l'uomo che in Italia ha sdoganato la corruzione morale e l'ha portata, con lui, sino al vertice del governo.

Sempre oggi, sempre in Senato, i partiti temendo il buon esempio, hanno invece rifiutato le "dimissioni onorevoli" di Giuseppe Vacciano presentate quasi due anni fa. Eletto nelle liste del M5S, questo cittadino aveva cambiato idea e non sentendosi più in linea con il M5S e, anziché cambiare gruppo e tenersi malloppo e poltrona come fan tutti, aveva chiesto, di poter tornare a casa, lasciando l'incarico di rappresentare gli elettori cinque stelle del suo collegio, ad un altro "grillino". Non è per paura di ritrovarsi un voto in più contro che la maggioranza ha negato quel diritto, ma per il "pericoloso esempio". Dove andrebbero a finire i papponi di stato se i cittadini, proprio guardando all'onestà intellettuale di Vacciani, iniziassero a pretendere l'esercizio di quella sovranità di cui parla il primo articolo della nostra Costituzione?

Ancora!. È dal 2014 che Gerry Scotti, il noto presentatore, chiede che gli venga revocato il vitalizio concessogli per la sua parentesi parlamentare. Millequattrocento euro al mese  immeritati dal momento che, fatta eccezione per l'insediamento, non aveva mai partecipato al dibattito in aula. Per ottenere questa revoca Gerry Scotti aveva mobilitato tutti, persino Matteo Renzi. Nulla questa restituzione non s'ha da fare! Cancellare un vitalizio è un pericoloso precedente, che potrebbe, con la forza dell'esempio, mostrare a tutti che il Re è nudo.

Tanti altri sono gli esempi a sostegno della mia tesi, basti pensare alle difficoltà "burocratiche/legislative" incontrate dai parlamentari cinque stelle per poter costituire il fondo che, attraverso le quote di stipendio da loro restituite, alimenta il microcredito.
Ma il M5S quella battaglia l'ha vinta e il buon esempio è passato ed ha raggiunto gli italiani malgrado l'iniziale censura dei media. La coerenza nell'aver mantenuto le promesse elettorali, come la restituzione degli stipendi, come la rinuncia ai rimborsi elettorali, sono buoni esempi, messaggi virali che il sistema non è riuscito a bloccare e che ora conferiscono al MoVimento una credibilità politica senza precedenti. Una ragione per la quale la gente continua ad amare e a preferire i cinque stelle, malgrado tutto il fango mediatico scaricato su di loro.

La forza del buon esempio è inarrestabile, comprenderlo è il primo passo per una vittoria sostenibile di chi questo Paese vuole cambiarlo per davvero.