lunedì 3 febbraio 2014

De Rosa e la fellazio in politica

Povero Massimo, tutti contro di lui!

Tutti a difendere le Parlamentari dall'accusa più infamante per una donna in politica: quella di far carriera a forza di pompini (fellazio non lo capisce nessuno!).

Non solo le femministe condannano l'epiteto pronunciato a voce alta da Massimo De Rosa, l'intera "Società civile" riunita in gran consiglio sentenzia senza processo e senza'appello.

La sinistra senza distinzioni di genere, rottamati e rottamatori, giovani turchi e vecchie volpi, tutti insieme, per una volta almeno, si è stretta attorno alle malcapitate. Anche quelli che tacquero (o peggio sorridevano e strizzavano l'occhio!) quando Sabrina Guzzanti diceva medesima cosa della Carfagna e della Gelmini, oggi riscoprono il "femminismo" e il rispetto per le donne.

D'accordo attaccare il PD sull'ipocrisia è come sparare sulla Croce Rossa, ne è razionale sperare in una loro parola a sostegno dell'On. Loredana Lupo, malmenata dal suo collega Stefano Dambruoso.

Di che cosa è accusato Massimo De Rosa? Di aver detto quello che in tanti pensano?

Massimo De Rosa è accusato per aver prestato l'ugola ad un dubbio giustificato e leggittimo nella mente umana: con quale criterio i capi partito scelgono i loro candidati. Chi non è sponsorizzato da un banchiere, da un palazzinaro o da un mafioso, chi non ha documenti per ricattare il segretario del suo partito, chi non può comprare la sua candidatura con denaro come fa?

Si perchè nella vita sociale gira e rigirà si ritorna sempre lì: alla politica; alle scelte dissennate che si riflettono nel più profondo delle nostre coscienze e turbano la serenità del nostro modo di pensare influenzando negativamente il nostro agire.
Quello che voglio dire è che in tempi come i nostri, in cui dal palo della lap dance si passa alla poltrona di un Consiglo Regionale soltanto un idiota  può credere che "gli eletti" della casta siano tali per i loro meriti. Solo mentendo a se stesso un uomo normale può credere che i capi dei partiti che ci governano, corrotti come sono, cooptino nelle loro liste i più bravi, i più onesti: la meglio gioventù. E allora perdiamo qualche minuto a guardare i curricula degli emergenti e scopriremo, anche nel PD, giovani donne e uomini dal passato inesistente, dei quali spicca solo la bellezza fisica.
Possiamo concludere che hanno fatto i pompini per entrare nelle liste? No ma possiamo sospettarlo in cuor nostro.
Quindi l'unica colpa di Massimo è quella di aver detto, alla presenza di testimoni, quello che è legittimo sospettare. Chiedo le attenuanti generiche per la giovane età che non gli ha insegnato la differenza tra ciò che si può urlare in pubblico e ciò che invece va bisbigliato nell'orecchio bevendo un aperitivo alla bouvette.

Chiedo la condanna per tutti gli ipocriti in Italia ed il massimo della pena per quelli tra loro che siedono in Parlamento.
L'esilio e la radiazione perpetua dall'elenco dei viventi, la invoco per quei pochi o tanti politici meritevoli che tradendo la loro intelligenza, il loro cuore e il mandato dei loro elettori, oggi si accordano con delinquenti per impedire le preferenze nella legge elettorale. Si, costoro sono "la peggio gioventù" perché si prestano con la loro storia, a ripulire quella dei tanti loro colleghi e compagni di partito impresentabili, rallentando il cambiamento nel nostro Paese.
Il fatto non costituisce reato invece, per i tanti giornalisti nella cui professione il conformismo è indispensabile per portare a casa lo stipendio. Poverini hanno sofferto abbastanza quando temevano di dover spiegare ai loro elettori il regalo alle banche e la tagliola imposta per la prima volta nella storia parlamentare repubblicana. Solo all'ultimo momento e per loro fortuna, è arrivata la "fellazio", la pioggia su Roma e la sentenza su Amanda Knox (il sesso è come la mer**, torna sempre a galla!).

Vorrei chiudere chiedendo a tutti qualche link alle opere meritorie dell'On Boldrini, alle tappe della sua carriera politica ... solo per non rischiare di cadere nello stesso errore commesso da  Massimo ... io l'immunità parlamentare non ce l'ho.

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