mercoledì 13 dicembre 2017

La morte può attendere, il cambiamento no!


Edulcorare la situazione del nostro Paese è un comportamento criminale a prescindere dal grado di consapevolezza. 

Gravissimo quando a farlo sono i rappresentanti delle Istituzioni i cui messaggi "ottimistici", non possono più sostituirsi al buon governo in un Paese come il nostro dove è povero un italiano su sei. 
Ieri Eurostat ci ha fatto sapere che oltre dieci milioni di persone in Italia non possono più permettersi una dieta proteica adeguata, abiti dignitosi, un riscaldamento sufficiente della propria dimora, di pagare regolarmente l'affitto e le bollette.

Quanto può durare ancora questa situazione prima che tutto sfugga di mano?

Penso anche io che le manifestazioni antifasciste di questi giorni siano soltanto speculazioni politiche. Tentativi goffi di spremere come un limone il "sentiment di sinistra" e trarne quanto più consenso possibile, dopo cinque anni di fallimento conclamato, in vista delle imminenti elezioni. 
Ma sarebbe veramente sbagliato non cogliere i segnali che a quelle manifestazioni hanno dato origine. Un disagio realmente diffuso, sul quale purtroppo speculano personaggi indecenti, complici quando non addirittura protagonisti di politiche fallimentari.

Tutti riconoscono al MoVimento la capacità di aver incanalato il dissenso popolare nell'alveo democratico. Ciò ha però generato nei cittadini un aspettativa di cambiamento che ora non può più essere disattesa, senza mettere a rischio la tenuta democratica. 

Proprio ieri la casta, attraverso i suoi rappresentanti in Senato, ha bloccato l'iter legislativo della cancellazione dei vitalizi. Un occasione persa per dare il buon esempio, un messaggio utile a recuperare la frattura tra il popolo e i loro rappresentanti.

Ma è evidente che i partiti quella frattura la cercano per spingere gli elettori a disertare le urne ed abbassare il quorum della loro rielezione. Una manovra a tenaglia che da un lato tenta di allontanare i cittadini dalla politica e dall'altro, attraverso una campagna diffamatoria senza precedenti contro il MoVimento, tenta di impedire il cambiamento.

Pazzi furiosi! Non si rendono conto che così facendo stanno segando il ramo dell'albero su cui sono seduti.

Il cambiamento in Italia non può più attendere e a guidarlo dovrà essere il MoviMento, l'unica forza politica con un progetto serio e la credibilità per portarlo avanti.


Nessun commento:

Posta un commento