“La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa città, la comunità dei cittadini; secondo il filosofo, "politica" significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano”. Questa la definizione di “Politica” fornita da wikipedia che poi alla voce “Democrazia” riporta:
“La democrazia (dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere) etimologicamente significa "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini.”
La politica quindi è lo strumento per mezzo del quale si ricerca un momento di sintesi delle più varie e differenti istanze provenienti dai membri di una comunità e la democrazia è uno dei tanti possibili sistemi mediante i quali la politica esplica la funzione che le è propria.
Nei sistemi democratici come il nostro, i membri di una comunità scelgono fra di loro un certo numero di persone e le delegano a rappresentarli nelle istituzioni. Negli ultimi anni però, questo meccanismo si è progressivamente deteriorato, fino a determinare quello che si potrebbe definire un eccesso di delega. I membri della comunità limitandosi a scegliere i propri rappresentanti senza però chiedere conto a questi del loro operato hanno, di fatto, consentito ai loro delegati di potere stravolgere il senso originario della “Politica” e della “Democrazia”. Perché, attenzione, non è “politica” solo operare materialmente nelle strutture deputate, è “politica” soprattutto l'occuparsi in qualche modo di come vengono gestite le istituzioni della comunità, quelle centrali come quelle territoriali; in tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare. Insomma, la politica in senso generale è l'occuparsi del bene pubblico e dello Stato nel senso più ampio, dalle sue forme più “elevate” fino alle, apparentemente, più banali, come raccogliere una carta da terra e metterla nel cestino, rispettare un semaforo rosso etc, etc.
Diventa di fondamentale importanza favorire in tutti i modi la rinascita di una coscienza civica in ognuno di noi, rinsaldare il senso di appartenenza alla comunità, riacquistare i valori di responsabilità e di rispetto verso le regole, nella consapevolezza che l’interesse generale così conseguito, è, in ultima analisi, l’autentico, vero interesse di tutti. Riprendere in mano il controllo della cosa pubblica significherà anche colmare la siderale distanza che ormai il cittadino prova per lo Stato, avvertito ormai come qualcosa di estraneo quando non addirittura antagonista.
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