mercoledì 4 novembre 2015

I valori del PD ai tempi del PD

Il PD non rispetta neanche i propri valori fondamentali.

Mi chiedo se i dirigenti del PD Renzi, Letta, Bersani, Napolitano e anche il nostro Emiliano, hanno mai letto la carta dei valori del proprio partito, prima di utilizzarla come "carta" igienica? Spiego.

Il Manifesto dei valori di del PD (16/2/2008) dice a proposito della nostra Costituzione:
"La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercé della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo   le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale.   La Costituzione può e deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme  condivise, coerenti con i princìpi e i valori della Carta del 1948, confermati a larga  maggioranza dal referendum del 2006."

Perseguire testardamente la più grande riforma della nostra carta costituzionale (soltanto dal punto di vista strettamente quantitativo), vi sembra il modo di mettere fine alla "stagione delle riforme"?
Far "nominare" i senatori direttamente dai politici (delega elevata al quadrato per i cittadini) è compatibile con la Costituzione del 48?
E poi una riforma può essere considerata "condivisa" se per farla votare al Senato si è reso necessario minacciare la sostituzione dei senatori PD contrari? Una gara disgustosa di "salto nella maggioranza" a cui Renzi ha invitato i numerosi "peones" in senato interessati a conservare lo stipendio più che al destino della Costituzione.

Poiché non mi risulta che la schizofrenia sia un male contagioso, sono portato a pensare che il PD più che un moderno partito costituzionale sia oramai una macchina politica, ricca di finanziamenti quanto priva di idee ed ideali. Un organizzazione di potere assoluto con ramificazioni pericolosissime all'interno dello Stato. Un organizzazione in cui il Leader Maximo, assume senza essere stato eletto, il governo della nazione, piazza i suoi uomini ovunque aprendo nel suo partito la stagione del "renzismo". Anche la sacrosanta sostituzione del Sindaco di Roma avviene con un autoritarismo che mette i brividi a chi ricorda la storia del nostro Paese.

Ma il potere del PD si basa anche, non neghiamolo, su un certo numero di persone che in buona fede credono e/o vogliono credere alle favole renziane. Ne conoscete qualcuno?
Spero e mi auguro che questa riflessione possa servire a fargli comprendere i pericoli del vero populismo, quello renziano. Divulgate!
Buon MoVimento