Un politico che riceve un avviso di garanzia deve dimettersi?
Le cose non sono così semplici, i giornalisti lo sanno, ma spingono ugualmente il m5S ad una risposta secca, soltanto per metterlo in imbarazzo.
Li compatisco, hanno davvero poco a cui attaccarsi e tanto bisogno di fare marchette.
Io invece preferisco condividere con chi ha tempo e voglia il mio ragionamento.
Premetto per chi non lo sapesse che l'avviso di garanzia altro non è che una "lettera" con la quale il magistrato avvisa il cittadino, che nei suoi confronti vi è in corso un indagine. Questa informazione è obbligatoria per legge e gli viene inviata solo per tutelarlo e garantirgli la possibilità di difendersi.
E' bene ricordare anche che per il magistrato inquirente, questo è un adempimento obbligatorio.
In un "Paese normale" non dovrebbe essere necessario dimettersi da un incarico pubblico quando si riceve un avviso di garanzia, si potrebbe aspettare tranquillamente il rinvio a giudizio; momento in cui il Magistrato, valutato le prove a carico dell'indagato, decide di procedere contro di lui.
Addirittura si potrebbe aspettare anche il provvedimento del GIP, ma non voglio complicare il mio ragionamento con dettagli opinabili.
La domanda che soltanto gli struzzi con la testa nella sabbia non si fanno è: Il nostro è un Paese normale?
Ovviamente no!
Non è normale un paese in cui migliaia di persone, a vario titolo coinvolte nell'amministrazione del denaro pubblico, sono indagate e di esse soltanto poche decine finiscono in galera.
Non è normale un paese in cui la classe politica, la giustamente odiata casta, ha la sfacciataggine di cambiare la Legge per impedire la carcerazione in massa dei suoi membri.
Dal momento che la stessa classe politica che dovrebbe rimuovere le cause che impediscono la lotta alla corruzione è corrotta, non possiamo attendere certo da loro la soluzione.
E allora così come accettiamo di sbattere in galera qualche islamico innocente per cautelarci dal rischio attentati, possiamo accettare il rischio di togliere un "innocente" da sopra la sua poltrona per salvare dal default incombente il nostro Paese?
Io sono convinto che possiamo e dobbiamo farlo!
Del resto si dice che siamo tutti necessari ma nessuno è indispensabile, soprattutto nell'ottica di un impegno politico finalizzato al bene della collettività più che a quello del politicante.
Il Ministro indagato può essere sostituito da uno nuovo. Per consentirgli di difendersi, in Brasile, hanno sospeso addirittura il loro Presidente.
Al parlamentare o al consigliere indagato si può far subentrare il primo dei non eletti, senza nemmeno cambiare le leggi.
Che problema c'è a farlo?
Il problema esiste nei "partiti" dove le candidature vengono vendute, dove i candidati comprano i voti all'ingrosso e al dettaglio, dove gli investimenti nella campagna elettorale sono stratosferici. Senza parlare delle candidature concordate con la mafia, dove il politico rischierebbe forse la pelle.
Noi del MoVimento Cinque Stelle invece ce lo possiamo permettere!
Esiste però un eccezione quando l'avviso di garanzia viene recapitato ad un Sindaco perché in quel caso decade tutto il consiglio e bisogna ritornare alle urne. Certo lo si potrebbe evitare facilmente consentendo per Legge la sostituzione del Sindaco, magari con il Vice Sindaco o con il Consigliere più suffragato.
E nell'attesa che facciamo?
Usiamo il buon senso!
Lasciamo che sia la forza politica coinvolta a decidere e seguiamo attentamente le vicende, tanto saremo sempre noi elettori a dire nell'urna l'ultima parola.