venerdì 13 maggio 2016

Che fai ti dimetti?

Un politico che riceve un avviso di garanzia deve dimettersi?

Le cose non sono così semplici, i giornalisti lo sanno, ma spingono ugualmente il m5S ad una risposta secca, soltanto per metterlo in imbarazzo. 
Li compatisco, hanno davvero poco a cui attaccarsi e tanto bisogno di fare marchette.

Io invece preferisco condividere con chi ha tempo e voglia il mio ragionamento.

Premetto per chi non lo sapesse che l'avviso di garanzia altro non è che una "lettera" con la quale il magistrato avvisa il cittadino, che nei suoi confronti vi è in corso un indagine. Questa informazione è obbligatoria per legge e gli viene inviata solo per tutelarlo e garantirgli la possibilità di difendersi. 
E' bene ricordare anche che per il magistrato inquirente, questo è un adempimento obbligatorio.

In un "Paese normale" non dovrebbe essere necessario dimettersi da un incarico pubblico quando si riceve un avviso di garanzia, si potrebbe aspettare tranquillamente il rinvio a giudizio; momento in cui il Magistrato, valutato le prove a carico dell'indagato, decide di procedere contro di lui. 
Addirittura si potrebbe aspettare anche il provvedimento del GIP, ma non voglio complicare il mio ragionamento con dettagli opinabili.

La domanda che soltanto gli struzzi con la testa nella sabbia non si fanno è: Il nostro è un Paese normale? 
Ovviamente no!

Non è normale un paese in cui migliaia di persone, a vario titolo coinvolte nell'amministrazione del denaro pubblico, sono indagate e di esse soltanto poche decine finiscono in galera.

Non è normale un paese in cui la classe politica, la giustamente odiata casta, ha la sfacciataggine di cambiare la Legge per impedire la carcerazione in massa dei suoi membri.

Dal momento che la stessa classe politica che dovrebbe rimuovere le cause che impediscono la lotta alla corruzione è corrotta, non possiamo attendere certo da loro la soluzione. 

E allora così come accettiamo di sbattere in galera qualche islamico innocente per cautelarci dal rischio attentati, possiamo accettare il rischio di togliere un "innocente" da sopra la sua poltrona per salvare dal default incombente il nostro Paese?  

Io sono convinto che possiamo e dobbiamo farlo

Del resto si dice che siamo tutti necessari ma nessuno è indispensabile, soprattutto nell'ottica di un impegno politico finalizzato al bene della collettività più che a quello del politicante. 

Il Ministro indagato può essere sostituito da uno nuovo. Per consentirgli di difendersi, in Brasile, hanno sospeso addirittura il loro Presidente. 
Al parlamentare o al consigliere indagato si può far subentrare il primo dei non eletti, senza nemmeno cambiare le leggi. 

Che problema c'è a farlo?

Il problema esiste nei "partiti" dove le candidature vengono vendute, dove i candidati comprano i voti all'ingrosso e al dettaglio, dove gli investimenti nella campagna elettorale sono stratosferici. Senza parlare delle candidature concordate con la mafia, dove il politico rischierebbe forse la pelle.

Noi del MoVimento Cinque Stelle invece ce lo possiamo permettere!

Esiste però un eccezione quando l'avviso di garanzia viene recapitato ad un Sindaco perché in quel caso decade tutto il consiglio e bisogna ritornare alle urne. Certo lo si potrebbe evitare facilmente consentendo per Legge la sostituzione del Sindaco, magari con il Vice Sindaco o con il Consigliere più suffragato.

E nell'attesa che facciamo? 
Usiamo il buon senso! 

Lasciamo che sia la forza politica coinvolta a decidere e seguiamo attentamente le vicende, tanto saremo sempre noi elettori a dire nell'urna l'ultima parola.

giovedì 12 maggio 2016

Disperata voglia di democrazia

Qualche settimana fa Referendum contro le trivelle.
In questi giorni si stanno raccogliendo firme per sei referendum: quattro contro la fascistizzazione renziana della scuola, e due contro la "Legge Truffa" elettorale, denominata Italicum.
Oggi alcune formazioni politiche annunciano la raccolta firme per un referendum contro una Legge che ancora deve essere pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Ai gazebo le persone in fila che chiedono di firmare.
Ma scusate che cos'è questa se non voglia di "democrazia diretta"?
Dov'è l'antipolitica dilagante?
Queste nuova volontà di partecipare è soltanto apparentemente in contrasto con la disaffezione alle urne. E' come se i cittadini dicessero: noi vogliamo contare e non essere presi più per il culo!
A Beppe Grillo e a Gianroberto Casaleggio il merito di aver intuito questa novità nella politica italiana.
Al MoVimento Cinque Stelle il compito di dare una forma a questa forma di cittadinanza attiva.
A noi tutti la speranza di un Paese veramente democratico.

martedì 10 maggio 2016

La musica non cambia se non cambiano i suonatori!


Solidarietà ai Vigili Urbani e al loro comandante, agli Agenti di Polizia, ai Carabinieri, alla persona di Antonio Decaro e ai tanti baresi che ieri, loro malgrado, si sono trovati nel mezzo di una vera propria battaglia e a tanti che ne hanno patito le conseguenze.

Quella di ieri è la dimostrazione plastica di ciò che il MoVimento Cinque Stelle dice da sempre: i partiti non hanno la credibilità indispensabile a fare le cose giuste, quelle nell'interesse dei cittadini.

Parcheggiatori abusivi, commercianti ambulanti senza licenza, birrai da strada improvvisati, venditori di sgagliozze, popizze e quant'altro a Bari ci sono da sempre, da quando ho ricordi. Loro e le loro famiglie sono parte di quella "realtà!" magistralmente cantata dal bravissimo rapper barese Walino.

Un "mondo di mezzo" che fa da cerniera tra la gente "per bene", a volte forse anche un po' ipocrita e la malavita vera e propria.

Ricondurre nell'alveo della legalità quel mondo è "la sfida" inevitabile per far progredire economicamente e socialmente la nostra città. Ma quella sfida non la può vincere  chi continuamente specula sulla disperazione di quei poveri cristi.

Quegli abusivi c'erano l'anno scorso quando Emiliano necessitava anche del loro voto per arrivare alla sua poltrona. C'erano anche due anni fa quando era Decaro a correre per la poltrona.
Gli abusivi vendono da sempre le loro bevande sotto gli occhi del sindaco di turno e sotto quelli del comandante dei vigili in carica oltre che sotto quelli miracolosi del Santo Patrono.

E allora come può cambiare la musica se i suonatori sono sempre gli stessi?

Il Sindaco di Bari ha l'autorità e il dovere di chiedere il rispetto della legalità, ma è privo della credibilità politica per poterlo fare.

La città di Bari non può più attendere la legalità. Cittadini onesti, capaci e liberi da ogni forma di condizionamento clientelare devono prendere il posto dei partiti, assumere il governo e guidare il cambiamento della nostra città.

Anche per questo mi batto!